Ulderica, fruta di mont

Sinossi

Ulderica era una bambina particolare, coraggiosa e al contempo impaurita. Il ricordo della sua infanzia in montagna è vivido e felice, sebbene Ulderica abbia da sempre guardato alla morte con timore. Ora Ulderica è una fotografa e conserva l’animo della bambina che è stata. La morte e il logorante scorrere del tempo sono da sempre gli oggetti della sua ricerca. Grazie alla fotografia Ulderica ha trasceso le paure della sua infanzia, ma gli occhi curiosi attraverso cui guarda il mondo sono gli stessi di sempre. Così Ulderica continua a ripercorrere le montagne del Friuli rivolgendo il suo obiettivo verso quel piccolo universo in cui si rispecchia il mondo intero. 

Note di regia

Mi sono avvicinato al cinema attraverso la fotografia. Da piccolo per un compleanno mi venne regalata una macchina fotografica, la mia prima Reflex. Ulderica condivide una storia simile, anche lei ricevette la prima macchina fotografica seria per i suoi sedici anni. Entrambi, con questo oggetto prezioso tra le mani, abbiamo iniziato a studiarlo e ad apprenderne i principi con il fine di raccontare le storie che ci interessava ricercare.

Il mestiere del fotografo ha continuato ad affascinarmi, l’ho sempre sentito molto vicino a quello del documentarista, che va in giro – spesso solo – alla ricerca di persone, di luoghi e di storie. Da anni valutavo di fare un film su un fotografo, di seguirlo in un suo viaggio per confrontarmi con lui sui momenti eccitanti e su quelli più desolanti propri del processo creativo.

Nel momento in cui mi è stato chiesto di seguire un lavoro su Ulderica Da Pozzo, ho capito subito che questa era l’occasione giusta e che la storia che volevo raccontare era arrivata a me senza che dovessi andarle io incontro. Così il film che immaginavo si è realizzato. E mi sono trovato assieme a Ulderica a percorrere le montagne della Carnia. Quelle terre che avevo già a lungo esplorato per la realizzazione del mio primo film. Durante il nostro cammino, abbiamo incontrato volti di vecchi amici comuni e fatto nuove conoscenze, ripercorso sentieri che non battevamo da anni e scoperto luoghi nuovi.

Nel piccolo viaggio che Ulderica ed io abbiamo intrapreso, fotografia e cinema hanno continuato il loro dialogo: Ulderica ha continuato a scattare, io a riprendere. Entrambi, ciascuno con il suo medium, abbiamo raccontato qualche storia, che in fondo è l’unica cosa che conta per un fotografo o un regista.

Stefano Giacomuzzi

Credits

Anno: 2023
Produzione: Agherose
Regia e sceneggiatura: Stefano Giacomuzzi
Fotografia: Stefano Giacomuzzi
Musiche: Paolo Forte, Laura Giavon

Prodotto da Dorino Minigutti e Anna Di Toma

Sviluppato e realizzato con il contributo di Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e il patrocinio di ARLeF

Festival

  • Lago Film Fest 2024;
  • Festival della Montagna di Cuneo 2024;
  • Miglior cortometraggio documentario al Babel Film Festival 2023;
  • Mittelfest 2023;
  • INNIÓ. Art dai lûcs di mont 2023;
  • Vicino/Lontano mont 2023;
  • Pordenone Docs Fest 2023.

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