La favola, ispirata da un reale desiderio di normalità, racconta le difficoltà di una persona disabile e della sua famiglia nella gestione della propria quotidianità. La ballata in rima, illustrata con i disegni degli utenti del C.S.R.E., vuole essere uno strumento di riflessione per tutti coloro che credono nella società civile, nell’integrazione dei servizi e nell’inclusione sociale come opportunità di crescita professionale e umana.